Tematica Religione cristiana

Arcangelo Gabriele

Arcangelo Gabriele

Josè Camaròn Bononat
Sec XVIII, Academia de San Carlos, Valencia.

Nome: Arcangelo Gabriele

Notizie: Nelle religioni abramiche, Gabriele (ebraico Gavri'el, latino Gabrielus, greco Gabriel, ebraico tiberiano Ga?ri’el, arabo Jibril o Jibrail), significa "uomo forte di El". Il nome deriva dall'ebraico e significa: "La forza di El", "El è forte", o anche "l'uomo forte di El". È uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia. È il primo ad apparire nel Libro di Daniele della Bibbia. Era anche rappresentato come "la mano sinistra di Dio". Ha annunciato la nascita di Giovanni Battista e di Gesù, e per i musulmani è stato il tramite attraverso cui Dio rivelò il Corano a Maometto. Nella tradizione biblica è a volte rappresentato come l'angelo della morte, uno dei Messaggeri di Dio: anche come angelo del fuoco. Il Talmud lo descrive come l'unico angelo che può parlare siriaco e caldeo. Nell'Islam, Gabriele è uno dei capi Messaggeri di Dio. Nella tradizione cristiana è conosciuto come uno degli arcangeli, anche se questo non trova riscontro nella Bibbia, dove si parla sempre di un solo arcangelo (angelo capo) al singolare e mai al plurale e, comunque, non riferito mai a Gabriele bensì a Michele. I riferimenti a Gabriele sono sempre e soltanto in qualità di 'angelo' ossia messaggero. Nell'Antico Testamento Gabriele interpreta la visione profetica del capro e del montone (Daniele 8:15-26) e spiega la predizione delle settanta settimane di anni (490 anni) dell'esilio da Gerusalemme (Daniele 9:21-27); nel Nuovo Testamento annuncia a Zaccaria la nascita del figlio Giovanni Battista e a Maria di Nazareth la nascita di Gesù Cristo (Luca 1:11-20). Secondo alcune elucubrazioni, nel nome Gabriele, Kha-Vir-El, secondo l'antica pronuncia egiziana, Ga o Ka indicano "desiderio", "sentimento" e "amore espresso"; Bir o Vir indicano l'elemento "acqua". Riferimenti ebraici: l’'angelo Gabriele domina su tutti gli angeli principi delle 70 Nazioni e rappresenta la Sefirah Ghevurah. Egli è chiamato l'uomo vestito di lino. « ...Gavriel dice (a Dio): "Israele è il potente esecutore dei Tuoi ordini e proclama: "Iddio è forte" (Ghibbor E-l)", come è scritto: Dio grande, forte e terribile (Deut10.17). Sii il loro aiuto ed il loro scudo perché invero una spada a doppio taglio è nelle loro mani ... Gavriel domina tutti i principi (angeli) delle Nazioni » (El'azar da Worms, Il segreto dell'Opera della Creazione). L'angelo Gabriele diresse la punizione divina contro Sodoma. Una delle sue missioni è anche quella di far maturare i frutti. Egli è lo scriba celeste, inoltre rivela la profezia dei sogni profetici. Storia e Bibbia ebraica: nello storico contesto della distruzione del Tempio di Gerusalemme di Salomone, e nella cattività babilonese del Regno di Giuda che seguì, il profeta Daniele pensava quale fosse il significato delle diverse visioni che aveva vissuto in esilio, quando Gabriele gli apparve (Daniele 8:16-25). Gabriele è menzionato due volte per nome: "... e egli arrivò per passare, quando io, io Daniele, ebbi la visione, che cercavo per capire; e, vedo, lì davanti a me l'apparire come di un uomo. E io sentii la voce di un uomo tra le rive dell'Ulai, che chiamava, e disse: 'Gabriele, fa che quest'uomo possa capire la visione'. Così egli venne vicino dove io ero: e quando arrivò, io ero terrificato, e caddi; ma egli mi disse: 'Capisci, figlio dell'uomo; per la visione che appartiene al tempo della fine..." (Daniele 8:15-17). È verso la fine del potere di Babilonia che ancora Gabriele viene inviato a elaborare e spiegare i problemi relativi alla "Fine dei Giorni" come quando il regno di Persia, Grecia e Roma stavano perdendo il dominio del mondo. "...E dopo che io ebbi parlato, e pregato, e confessato i miei peccati ed i peccati del mio popolo di Israele, e presentato le miei suppliche davanti al Signore mio Dio per la sacra montagna del mio Dio; e mentre stavo parlando e pregando, l'uomo Gabriele, che avevo visto nella visione all'inizio, stava volando veloce, recandosi vicino a me verso l'ora dell'offerta serale. E lui mi fece capire, e mi parlò, e disse: 'Daniele, sono ora giunto per renderti capace di capire...Settanta settimane sono dichiarate per la tua gente e per la tua santa città, per porre fine alle trasgressioni, e per porre fine ai peccati, e per perdonare l'iniquità, e per prendere l'eterna virtuosità, e per sigillare la visione ed il profeta, e per raggiungere il più sacro dei luoghi" (Daniele 9:20-24). È qui che Gabriele racconta a Daniele riguardo alle misteriose "Settanta settimane" (shavu-im shivim) che sembrano indicare la fine della cattività Babilonese che durò settant'anni quando Ciro il Grande permise il ritorno a Sion e la ricostruzione del Tempio nel suo impero. Il suo nome ricorre anche nell'apocrifo Libro di Enoch. Talmud: nel Talmud (uno dei testi sacri dell'ebraismo), Gabriele appare come il distruttore degli ospiti di Sennacherib nel Sanhedrin 95b, armato di "affilata falce che era pronta già dalla Creazione". L'arcangelo è anche attribuito come colui che mostrò a Joseph la via, colui che evitò alla Regina Vashti di apparire nuda davanti al Re Ahasverus ed i suoi ospiti, e l'angelo che seppellì Mosè. Nel Talmud Yoma 79a, comunque sia, è detto che Gabriele cadde una volta in disgrazia "per non aver obbedito agli esatti comandi dati, io rimasi per un po' fuori dal Velo celeste". Durante questo periodo di 21 giorni, l'angelo guardiano della Persia, Dobiel, fece le veci di Gabriele. Gabriele è anche, secondo il Giudaismo, la voce che disse a Noè di prendere gli animali prima del grande diluvio; l'invisibile forza che evitò ad Abramo di uccidere Isacco e la voce del roveto ardente. Riferimenti cristiani; Nuovo Testamento: nel nuovo testamento, Gabriele è l'angelo che rivela a Zaccaria che Giovanni Battista nascerà da Elisabetta, e che visita Maria rivelandole che sarà lei la madre di Gesù. La visita di Gabriele a Maria nel Vangelo di Luca è spesso detta "L'annunciazione" (Luca 1:26-38), un evento celebrato il 25 marzo dalla Chiesa Cattolica Romana. È anche commemorato come "il Primo Mistero di Gioia" ogni volta che si prega il rosario. Gabriele può anche essere l'angelo che visitò Giuseppe. Dopo aver appreso della gravidanza di Maria, Giuseppe considera l'ipotesi di non sposarla più, ma "un angelo del Signore" appare a Giuseppe in sogno e gli dice che il concepimento avvenne mediante lo Spirito Santo. (Matteo 1:18-25). Secondo la tarda leggenda, è anche l'angelo non identificato del Libro della Rivelazione (Apocalisse di Giovanni) che soffia il corno annunciando il Giorno del Giudizio. Sia per i cattolici sia per gli ortodossi, è San Gabriele l'Arcangelo, conosciuto come il santo patrono dei lavoratori delle comunicazioni. Come tale è ricordato il 29 settembre. Gabriele compare anche in vari scritti apocrifi dell'Antico e del Nuovo Testamento. Il Dizionario delle Creature spirituali (in I mondi ultraterreni di Giordano Berti, Milano 1998) riporta l'immagine battagliera di quest'angelo descritta nel Libro di Enoc etiope; da qui deriva un'iconografia diffusissima presso i cristiani ortodossi, che confondono però spesso Gabriele con Michele. Gli ortodossi infatti rappresentano un arcangelo mentre trafigge il demonio con una lancia: ma si tratta di Michele. Altre denominazioni: secondo alcune speculazioni teologiche eterodosse, Gabriele vivrebbe la sua vita mortale come il patriarca Noè. Gabriele e Noè sono da considerare come lo stesso individuo e Noè sarebbe il nome da mortale, mentre Gabriele sarebbe il nome di essere immortale. Nell'Islam: il nome arabo di Gabriele è Jibril o Jabra?il. I musulmani credono che Gabriele sia stato l'angelo che rivelò il Corano a Maometto. Nell'Islam, è anche chiamato capo dei quattro angeli favoriti e spirito di verità, esplicando sotto altri punti di vista una funzione analoga a quella dello Spirito Santo. Gabriele è menzionato anche nelle scritture della fede dei Bahá’í, e appare nelle opere di Bahá’u’lláh, Le Sette Valli, e Le Quattro Valli. L'aspetto fisico di Gabriele è descritto nel ?adith di Bukhari (?a?i?, 4:54:455): «Mi ha narrato (?addathani ) Abu Is?aq al-Shaybani: chiesi a Zir ibn ?ubaysh riguardo alle dichiarazioni di Dio: "S'avvicinò a due archi e meno ancora / e rivelò al servo Suo (Gabriele) quel che rivelò). Su ciò, Zir disse, "Ibn Mas’ud ci disse che il Profeta aveva visto che Gabriele aveva seicento ali». Gabriele è considerato con lo stesso aspetto dai musulmani e nel pronunciare il suo nome o nel riferirsi a lui i musulmani ripetono l'eulogia: "su di lui la salvezza (di Dio)" (‘alayhi l-salm ). Il primo compito di Gabriele è di portare messaggi da Dio ai Suoi messaggeri. Come nel Cristianesimo, Gabriele è detto essere l'angelo che informò Maria arabo: Maryam della sua concezione virginale di Gesù arabo: ‘Isa : «E nel Libro ricorda Maria, quando s'appartò dalla sua gente lungi in un luogo d'oriente / ed ella rese, a proteggersi da loro, un velo. E Noi le inviammo il Nostro Spirito (Ru?) che apparve a lei sotto forma di un uomo perfetto. / Ella gli disse: "Io mi rifugio nel Misericordioso, avanti a te, se tu sei timorato di Dio!" / Le disse: "Io sono il Messaggero del tuo Signore, per donarti un fanciullo purissimo". / "Come potrò avere un figlio, rispose Maria, se nessun uomo mi ha toccata mai, e non sono una donna cattiva?" / Disse: "Così sarà. Perché il tuo Signore ha detto: 'Cosa facile è questa per me, e Noi, per certo, faremo di Lui un Segno per gli uomini, un atto di clemenza Nostra: questa è cosa decretata".» (Cor., 19:16-21, Sura di Maria). I musulmani credono che Gabriele abbia accompagnato Maometto nell'ascesa al Paradiso, dove Mu?ammad si dice abbia incontrato i precedenti profeti di Dio, essendo informato riguardo alle modalità della preghiera islamica (Bukhari 1:8:345). I musulmani credono anche che Gabriele discenda sulla Terra nella notte detta "del Destino" (Laylat al-Qadr), una imprecisata notte cioè degli ultimi dieci giorni del mese sacro di rama?an. Angelologia profana: Gabriele è a volte associato al colore acquamarina, la direzione dell'ovest, o l'elemento dell'acqua; il suo cavallo si chiama Haizum. Gabriele è anche variamente identificato come l'angelo dell'annunciazione, resurrezione, pietà, vendetta, morte, e rivelazione. Inoltre, l'arcangelo è anche stato identificato in varie fonti come il "Settimo Angelo che presiede alla presenza di Dio"; è anche dichiarato in varie fonti tafsarim (capo angelico principe) dei Cherubini, grazie, potere, arcangeli e degli angeli degli ordini celestiali. Il governatore della Luna e del lunedì è anche descritto come Gabriele; in finale, l'arcangelo è anche il dominatore dello Shamayim, il Primo Paradiso. Il Libro di Enoch pone l'arcangelo Gabriele come la Mano Sinistra di Dio, o seduto al lato sinistro del trono di Dio accanto a Metatron. Gabriele nel Libro di Enoch è anche il dominatore dei Cherubini che attorniano il Trono dell'Onnipotente cantandone le lodi; è anche uno dei quattro angeli incaricati da Dio di proteggere le quattro parti del mondo. Protezione: Angelo protettore delle comunicazioni (radio, cinema, televisione), dei postini, degli ambasciatori, dei giornalai, dei corrieri, dei radioamatori, delle unità dell'Esercito Italiano appartenenti all'Arma delle Trasmissioni e, in generale, di chiunque "porta notizie". Alcuni cristiani del Sud America lo considerano anche il patrono degli scrittori. Il mese di settembre è sotto la protezione dell'Arcangelo Gabriele (specialmente il giorno 29) e si narra in alcuni vangeli apocrifi che chiunque sia nato in questo mese abbia la protezione dell'arcangelo da: Morte violenta, vendicando egli il suo protetto uccidendo l'assassino; Apocalisse o Armageddon: lui e i suoi angeli proteggeranno i settembrini dalla furia di Dio. Iconografia: il suo aspetto rispetta quello dell'angelo: giovane figura androgina alata che talvolta porta il diadema. Spesso raffigurato con il giglio, portato alla Vergine nell'Annunciazione. L'angelo Gabriele viene promosso ad arcangelo dai testi dei Vangeli apocrifi, senza che da questo derivi una particolare distinzione iconografica, dipendente piuttosto dall'episodio rappresentato che dagli attributi specifici. Per questa ragione non è imprescindibile per Gabriele l'immagine dell'arcangelo in abiti di corte, con una tunica dalmatica bianca coperta dalla clamide. Degli angeli e degli arcangeli Gabriele conserva l'attributo della lunga bacchetta degli ostiari che può essere sostituita dal giglio simbolo della verginità di Maria. Letteratura: Gabriele è ricordato nel XXIII canto del Paradiso dantesco, ghirlanda che scende ad avvolgere la Madonna, cantando una melodia a cui si uniscono tutti i beati. « Io sono amore angelico, che giro l'alta letizia che spira dal ventre che fu albergo del nostro desiro » (vv. 103-105).


Stato: Vatican City

Emissione: Posta aerea

Anno: 22/02/1956

Dentelli: 13¼

Tiratura: 350.000

Filigrana: Filigrana chiavi incrociate

Stampa: Calcografia

Bozzettista: Dabrowska, Colombati

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Bozzettista: Dabrowska, Colombati


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Anno: 22/02/1956

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Tiratura: 350.000

Filigrana: Filigrana chiavi incrociate

Stampa: Calcografia

Bozzettista: Dabrowska, Nicastro